La Giornata internazionale della donna, celebrata l’8 marzo, nasce dalle lotte delle operaie americane per i propri diritti. Alla fine del XIX secolo, in piena espansione del capitalismo, soprattutto negli Stati Uniti, l’industria assunse numerose donne e bambini. Tuttavia, i loro diritti venivano ignorati, sfruttati con salari miseri e condizioni di lavoro durissime. La vita di donne e bambini era segnata da povertà e disagio.
L’8 marzo 1899, a Chicago e New York, le operaie tessili si ribellarono, chiedendo aumenti salariali e riduzione dell’orario di lavoro. La protesta fu repressa brutalmente e le donne vennero licenziate. Ciò non spense il loro spirito combattivo, che continuò a lottare per ottenere giustizia.
Nel febbraio 1909, le donne americane organizzarono il “Woman’s Day”, rivendicando la parità di genere.
Il movimento si diffuse in tutto il mondo, ispirando le donne di altri paesi. Clara Zetkin (tedesca), Rosa Luxemburg (polacca) e Nadežda Krupskaja (moglie di Lenin) promossero la creazione di un Segretariato Internazionale delle Donne per coordinare le lotte.
Il movimento crebbe, sia in termini di partecipazione che di obiettivi. Al secondo congresso internazionale delle donne, tenutosi a Copenaghen il 26 e 27 agosto 1910, con 100 delegate da 17 paesi, si decise di istituire l’8 marzo come Giornata internazionale della donna, per rivendicare la parità di diritti per donne e bambini. La giornata è anche conosciuta come Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e la pace internazionale.
L’8 marzo è un’occasione per celebrare le donne, riconoscendo il loro contributo alla famiglia e alla società. È anche un’opportunità per gli uomini di esprimere affetto e gratitudine alle donne importanti nella loro vita.
In questo giorno, si usa regalare fiori, doni e dedicare auguri speciali. Eventi commemorativi si svolgono in tutto il mondo, da manifestazioni e cortei a spettacoli e intrattenimenti.